Il Presidente Trump ha invocato l’Alien Enemies Act del 1798 per deportare membri del Tren de Aragua, una gang venezuelana.
Negli Stati Uniti, l’invocazione di leggi storiche per affrontare minacce contemporanee è un fenomeno raro. Tuttavia, nelle ultime ore, il presidente Donald Trump ha richiamato in vita l’Alien Enemies Act del 1798, una legge risalente all’amministrazione di John Adams. Questo atto legislativo, creato per permettere la detenzione e deportazione di cittadini di nazioni nemiche in tempo di guerra, è stato utilizzato solo tre volte nella storia: durante la Guerra del 1812, la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale.
Trump ha dichiarato che la misura è necessaria per rispondere alla crescente presenza del Tren de Aragua (TdA), un’organizzazione criminale venezuelana che, secondo l’amministrazione, rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Il video scioccante e la reazione politica
Per rafforzare la sua posizione, Trump ha pubblicato su Truth Social un video shock, originariamente diffuso dal governo di El Salvador, in cui si vedono uomini incatenati alle mani e alle caviglie, spinti fuori da un aereo e fatti salire su autobus da agenti in tenuta antisommossa. Le immagini mostrano il trasporto dei detenuti in prigione con un grande convoglio sorvegliato da polizia e militari. Una volta arrivati, vengono rasati, inginocchiati prima di indossare una divisa bianca e condotti nelle celle piegati a 90 gradi. Trump ha accompagnato il post con parole dure:
“I mostri mandati nel nostro Paese dal corrotto Joe Biden e dai democratici di sinistra radicale.”
Secondo la proclamazione firmata dal presidente, l’Alien Enemies Act permette agli Stati Uniti di arrestare, detenere e deportare migranti clandestini di età superiore ai 14 anni provenienti da Paesi che minacciano “un’invasione o incursione predatoria”. Questo processo avviene senza concessione di un colloquio per l’asilo o un’udienza nei tribunali per l’immigrazione, rendendo la misura estremamente drastica.
I problemi per l’ordine esecutivo
Tuttavia, l’ordine esecutivo ha incontrato un immediato ostacolo legale. Il giudice distrettuale di Washington, James Boasberg, ha emesso un’ingiunzione temporanea della durata di 14 giorni, accogliendo il ricorso di cinque cittadini venezuelani. Nel suo provvedimento, ha ordinato che “qualsiasi aereo in partenza o in volo con a bordo immigrati ritorni negli USA.”
Nonostante l’ordine del giudice, due jet decollati dal Texas hanno proceduto con la deportazione di 238 presunti membri del Tren de Aragua verso El Salvador. Qui, secondo quanto annunciato dal presidente salvadoregno Nayib Bukele, resteranno rinchiusi per un anno (rinnovabile) in un centro di detenzione per terroristi.
Bukele, noto per la sua linea dura contro le gang, ha colto l’occasione per chiedere agli Stati Uniti il rimpatrio di due leader della gang MS-13, oltre a 21 tra i criminali più ricercati nel suo Paese. Il segretario di Stato USA, Marco Rubio, ha espresso gratitudine nei confronti di Bukele, dichiarando:
“Ancora una volta, il presidente Bukele ha dimostrato di essere non solo il più forte leader nella sicurezza nella nostra regione, ma anche un grande amico degli Stati Uniti.”
Le implicazioni e il dibattito legale
L’uso dell’Alien Enemies Act ha scatenato un acceso dibattito giuridico e politico. Democracy Forward e l’American Civil Liberties Union (ACLU) hanno intentato una causa per contestare la legalità del provvedimento, trasformando il ricorso iniziale dei cinque venezuelani in una class action. L’azione legale potrebbe bloccare la deportazione di tutti gli immigrati detenuti in base alla legge invocata da Trump.
Tra i più critici, Skye Perryman, presidente e CEO di Democracy Forward, ha affermato:
“Oggi è stato un giorno orribile nella storia della nazione, quando il presidente ha reso pubblico che stava invocando i poteri straordinari in tempo di guerra in assenza di una guerra o di un’invasione e rivendicando un’autorità virtualmente illimitata per espellere le persone dal Paese. Ma stasera ha prevalso lo stato di diritto.”
Dal canto suo, Trump ha ribadito la necessità della misura, scrivendo nella sua proclamazione ufficiale:
“Ritengo e dichiaro che TdA sta perpetrando, tentando e minacciando un’invasione o un’incursione predatoria contro il territorio degli Stati Uniti.”
Il presidente ha quindi incaricato la procuratrice generale Pam Bondi di redigere una lettera entro 60 giorni, dichiarando ufficialmente la nuova politica degli Stati Uniti e inviandola alla Corte Suprema, ai giudici federali e ai governatori di ogni Stato.
Parallelamente, la Casa Bianca sta lavorando a un nuovo “travel ban” che limiterà l’ingresso negli Stati Uniti da 43 Paesi, suddivisi in tre categorie:
- Lista rossa: restrizioni totali
- Lista arancione: restrizioni parziali
- Lista gialla: restrizioni discrezionali
L’amministrazione Trump
Nel frattempo, l’amministrazione Trump ha avviato una riorganizzazione delle agenzie governative, colpendo in particolare Voice of America, Radio Free Asia e Radio Free Europe, storiche emittenti finanziate dagli USA. Trump ha giustificato la decisione definendole *”propaganda radicale”.
L’invocazione dell’Alien Enemies Act del 1798 rappresenta una delle mosse più controverse dell’amministrazione Trump, sollevando questioni di legalità, diritti umani e separazione dei poteri. La battaglia legale è solo all’inizio e la sua risoluzione potrebbe creare un precedente storico per l’uso di leggi secolari in tempi moderni.
Il mondo politico e giudiziario attende ora il verdetto definitivo sulla costituzionalità della misura. Mentre Trump continua a difendere la sua decisione come una necessità per la sicurezza nazionale.
Estas personas, se fueron de Venezuela, por temor a ser perseguidos (infundado) y buscando mejor calidad de vida para su familia.
— Aecio 🇻🇪 (@AecioEscalante) March 16, 2025
Ahora están en el infierno, aislados y sin DDHH, no existe un listado e identificación de los deportados, ni existe ente que los defienda. pic.twitter.com/OMncr0Rig2